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GIRO D’ITALIA, DANNO DALLA RAI ALLA CALABRIA

Le bufale della Rai e il grave danno di immagine inferto alla Calabria. Doverose le scuse del servizio radiotelevisivo pubblico ai calabresi. Informerò subito il Governo della vergognosa telecronaca fatta oggi in occasione della tappa calabrese del Giro d’Italia: il passaggio della Carovana rosa lungo la costa tirrenica cosentina, infatti, è stato commentato evocando la vicenda delle navi dei veleni. E’ stata fornita, però, un’informazione non solo parziale ma assolutamente non veritiera, dal momento che il caso – nell’ormai lontano 2009 – è stato archiviato dalla Procura nazionale Antimafia presieduta all’epoca da Piero Grasso: non si trattava di un relitto carico di scorie bensì di una nave passeggeri.
Risulta, dunque, inaccettabile la ricostruzione e il racconto che sono stati fatti nel corso della cronaca dell’evento sportivo; è stato inferto un danno di immagine grave alla Calabria e in particolare alle comunità del litorale tirrenico cosentino, del quale la Rai sarà chiamata a rispondere in tutte le sedi. A partire dal Parlamento, che sarà investito della vicenda da un’interrogazione che mi appresto a presentare per chiedere come sia possibile che il servizio radiotelevisivo pubblico scada nella disinformazione e nei più retrivi luoghi comuni, finanche nel resoconto di eventi sportivi.

Ernesto Magorno

Senatore Pd

GIRO D’ITALIA, MAGORNO (PD): “SCUSE RAI NON BASTANO. PRONTA UN’INTERROGAZIONE PARLAMENTARE”

Ci sono più aspetti da chiarire nella brutta vicenda della telecronaca  Rai della tappa calabrese del Giro d’Italia sulla costa tirrenica. Non sono sufficienti le scuse della TV di Stato per aver impropriamente evocato il caso della nave dei veleni, archiviato come inesistente dalla procura nazionale Antimafia nel 2009. Ho intenzione di presentare una interrogazione in Parlamento per chiedere conto dell’accaduto ma anche rivolgermi alla Procura per denunciare la vicenda, intraprendere le necessarie azioni legali e fare luce su tutti gli aspetti. È necessario capire, per esempio, chi ha fornito ai telecronisti le false informazioni, chi ha trasferito ai giornalisti Rai le indicazioni su un caso chiuso, con l’evidente fine di gettare discredito su un territorio che con tanta fatica si è tirato fuori da una buia pagina che nel recente passato ha  ferito più comunità. Ricordo a me stesso gli anni in cui da sindaco di Diamante, insieme a Giuseppe Aieta all’epoca primo cittadino di Cetraro, abbiamo condotto coraggiose battaglie di verità e giustizia anche contro pezzi del mondo calabrese, ostinatamente  convinti che il nostro mare custodisse veleni e improbabili segreti. I fatti poi ci hanno dato ragione, ecco perché oggi non accettiamo di rivivere una pagina di umiliazione e falsità. Farò di tutto affinché giustizia sia fatta: è fondamentale che la Rai ripristini la giusta verità dei fatti con una trasmissione riparatoria. Non solo, in questa direzione mi spendero’ per una grande mobilitazione di tutti i sindaci, le amministrazioni e le associazioni al di là degli schieramenti politici . La Calabria ha tante fragilità ma trasformare un momento sportivo e di festa nell’ennesima occasione per dileggiare un territorio è inaccettabile.

Ernesto Magorno

Senatore Pd