BLOG

NON LASCIARE SOLO IL PD

Adesso che ogni velo è squarciato e sono venute a galla tutte le contraddizioni, le bramosie di potere e protagonismo di chi si professava come il salvatore della patria, per poi concentrarsi solo sul tornaconto personale e su un estremismo spinto e incurante dei bisogni di una nazione intera, ebbene ora la giusta reazione spetta non solo alla politica ma a tutti coloro che esercitano un qualsivoglia ruolo pubblico e di opinione. Di fronte al Movimento 5stelle e centrodestra, che per 60 giorni si sono dichiarati i vincitori delle elezioni del 4 marzo per poi rivelarsi incapaci di alcun accordo di Governo, il Pd non può essere lasciato solo o, peggio ancora, esposto al peggior dileggio e ai più meschini attacchi. Abbiamo di fronte due raggruppamenti politici sistematicamente reazionari sui diritti e ultraliberali in economia con la follia della flat-tax e del reddito di cittadinanza, e poi esiste l’unico e ultimo partito politico che – con le sue fragilità e al netto di errori – ha dimostrato in questa paradossale vicenda post elettorale profondo senso di responsabilità e rispetto per le istituzioni. A chi giova se crolla il Pd? A nessuno, ecco perché è urgente e necessario un profondo e tempestivo ripensamento degli schemi della narrazione pubblica. Gli opinion maker, la società civile, le articolazioni imprenditoriali devono cogliere la gravità del tempo che stiamo vivendo e la smettano di dispensare al Pd lezioni di vita e di politica non richieste. Nessuno, nessuno si salva da solo.

Ernesto