Ritengo che nel giorno della commemorazione della strage di Capaci, l’unico mondo per rendere merito e giustizia alla memoria di Giovanni Falcone sia quello di tradurre in gesti quotidiani la sua straordinaria tensione alla legalità, al rispetto delle regole e delle istituzioni.
Il suo insegnamento principale sta nella normalità del compiere il proprio dovere, a costo di sacrifici, rinunce e – nel suo tragico destino – della vita. La legalità, così come c’è stata trasferita da Falcone, Borsellino, Chinnici e dai numerosi magistrati vittima della criminalità organizzata, è un esercizio quotidiano, un elemento imprescindibile della condotta dell’uomo che consiste nel compiere il proprio dovere sempre, senza scorciatoie, aggiustamenti e deroghe, e ciò è vero nel momento in cui ci si misura su grandi temi, come la lotta alla criminalità organizzata, ma altrettanto nella condotta personale di ognuno di noi.
La mafiosità non è solo impugnare un’arma, spacciare droga, corrompere e inquinare le istituzioni, ma anche violare le norme del vivere civile, non rispettare gli altri, fare dell’inganno e della furbizia una regola di vita. La cultura del buon esempio, la legalità come ideale di vita: sono questi i grandi insegnamenti di Giovanni Falcone che lo hanno reso immortale.
Ernesto Magorno
Senatore Pd